1. Tosse, raffreddore e influenza

Tuo figlio ha il naso che gocciola, ha un po’ di tosse, starnutisce, ha per giunta qualche linea di febbre e sembra piuttosto malaticcio? Sappi che è una condizione molto comune! L’influenza e il raffreddore nei bambini sono molto frequenti dal momento che il loro sistema immunitario è ancora in fase di sviluppo e le possibilità di contagio sono elevate, soprattutto nei luoghi di aggregazione, come l’asilo o la scuola.

Innanzitutto, è importante non confondere l’influenza con il raffreddore. La prima ha sintomi tendenzialmente più gravi rispetto al comune raffreddore: l’influenza può infatti costringere il piccolo a letto anche per una o più settimane, causando un forte malessere generale.

Puoi aiutare tuo figlio a sentirsi meglio:

  • mantenendolo idratato e dandogli molti liquidi da bere;
  • somministrandogli un analgesico da banco (controlla che sia un farmaco idoneo all’età di tuo figlio e verifica la dose consigliata);
  • tenendolo lontano dallo smog e dal fumo;
  • optando per medicinali da banco specifici per la tosse dei bambini e pastiglie senza zucchero per alleviare il mal di gola (per i bambini di età superiore a 6 anni);
  • consultando il medico o il farmacista per ulteriori informazioni sulle malattie virali nei bambini.

Abitua tuo figlio a:

  • una corretta e regolare igiene del corpo: una buona igiene include lavarsi le mani, coprirsi quando si ha la tosse e mantenere la casa sempre pulita;
  • un distanziamento fisico: fai capire a tuo figlio l’importanza del distanziamento fisico in pubblico, a casa e nelle scuole;
  • rimanere a casa quando è ammalato: se non sei sicuro che sia il caso che tu o tuo figlio restiate a casa, parlane con il medico.

Consulta un medico di famiglia se sei preoccupato per i sintomi di tuo figlio o se quest’ultimo ha meno di tre mesi e supera i 38°C di febbre. Se il bambino è immunocompromesso, ossia ha un sistema immunitario indebolito a causa di una condizione medica o di un trattamento medico, e ha la febbre superiore a 38 °C, è preferibile portarlo da un medico anche se non manifesta altri sintomi.

In altri casi, porta il bambino da un medico se ha più 38° C di febbre e se:

  • ha torcicollo o ipersensibilità alla luce;
  • vomita e si rifiuta di bere a sufficienza;
  • presenta eruzioni cutanee;
  • è insonne o si presenta più assonnato del solito;
  • ha problemi con la respirazione;
  • prova un dolore che non migliora dopo l’assunzione di farmaci antidolorifici.

Infine, porta tuo figlio da un medico se:

  • ha la febbre superiore a 40 °C, anche se non mostra altri sintomi;
  • ha avuto febbre da più di due giorni;
  • sembra che peggiori progressivamente invece di migliorare;
  • ha avuto convulsioni febbrili.

2. Asma

L'asma nei bambini è un motivo comune per cui i genitori si rivolgono a un medico. L'asma colpisce le vie aeree, rendendo difficile la respirazione; spesso si presenta attraverso sintomi specifici quali respiro sibilante o mancanza di respiro, tosse e oppressione toracica. La gravità dei sintomi può variare nei bambini che soffrono d’asma.

Rivolgiti al medico se pensi che tuo figlio possa avere l'asma. Il medico può eseguire alcuni test e chiedere alcune informazioni sulla sintomatologia per formulare una diagnosi. Se tuo figlio ha un'improvvisa e grave comparsa dei classici sintomi di asma, consulta un medico. Se tuo figlio presenta anche difficoltà a respirare, chiama immediatamente il 118.

3. Bronchite e bronchiolite

La bronchiolite è una comune infezione delle vie respiratorie che colpisce soprattutto neonati e bambini di età inferiore ai due anni. I primi segni di bronchiolite possono includere una tosse lieve, naso chiuso o che cola. Man mano che l’infezione si sviluppa, il bambino può anche avere una leggera febbre, tosse secca e persistente, difficoltà ad alimentarsi e respirazione rapida o rumorosa.

Se pensi che il tuo bambino abbia la bronchite, è opportuno contattare immediatamente un medico.

Se il tuo bambino ha difficoltà respiratorie o ha problemi ad alimentarsi, potrebbe essere necessario ricoverarlo in ospedale e tenerlo sotto osservazione durante le cure. Porta il tuo bambino all'ospedale più vicino se presenta sintomi di bronchiolite e se:

  • è nato prematuramente;
  • ha meno di 10 settimane;
  • ha una malattia polmonare cronica, una cardiopatia congenita, condizioni neurologiche croniche o è immunocompromesso (ha un sistema immunitario indebolito).

Inizialmente puoi optare per alcuni rimedi casalinghi: puoi prenderti cura di tuo figlio dandogli molti liquidi da bere e tenendo sotto controllo il suo respiro. Se la febbre lo mette a disagio o noti in lui un forte malessere generale,

4. Gastroenterite

La gastroenterite è una condizione comune nei bambini, spesso causata da batteri o virus. I principali sintomi della malattia includono diarrea liquida, nausea, vomito (anche improvviso) e lieve febbre. I bambini possono anche perdere l’appetito, sentire dolori agli arti e accusare disturbi allo stomaco. Il vomito può svanire rapidamente ma la diarrea può durare anche fino a 10< giorni. Di solito puoi prenderti cura di tuo figlio direttamente a casa, finché non si sentirà meglio e sarà tornato in forze.

Ecco alcuni rimedi casalinghi per prenderti cura della gastroenterite nei bambini:

  • aiutali a bere regolarmente o, se allatti al seno, cerca di idratarli il più possibile;
  • se mostrano segni di disidratazione, fornisci loro soluzioni reidratanti disponibili in farmacia;
  • fai molta attenzione all'igiene delle mani per evitare di trasmettere l'infezione: utilizza sempre sapone e acqua e un asciugamano pulito, assicurandoti di asciugare bene le mani.

Se tuo figlio ha meno di sei mesi rischia una maggiore disidratazione; per tale ragione è opportuno consultare tempestivamente un medico.

Ogni bambino con gastroenterite dovrebbe essere portato da un medico se:

  • vomita, ha forti scariche di diarrea e si rifiuta di bere;
  • ha diarrea frequente, da otto a 10 feci liquide o due o tre grandi feci al giorno;
  • se la diarrea non migliora dopo 10 giorni;
  • vomita frequentemente e sembra non riuscire a trattenere i liquidi;
  • mostra segni di disidratazione: i pannolini sono meno bagnati del solito o va poco al bagno, fa una pipì giallo scuro o marrone, ha sensazione di stordimento o vertigini, presenta labbra e bocca secche;
  • ha un forte mal di stomaco;
  • presenta sangue nelle feci;
  • il suo vomito è verdognolo;
  • ti senti particolarmente preoccupato per le condizioni di tuo figlio.

5. Infezione all’orecchio

Se tuo figlio si tira l'orecchio o si lamenta per un forte dolore percepito in quella zona, dovresti fare attenzione: potrebbe trattarsi di un'infezione all'orecchio. Le otiti sono comuni nei neonati e nei bambini piccoli, soprattutto a seguito di un raffreddore. Nella maggior parte dei casi, queste infezioni sono causate da virus e, per tale ragione, non possono essere trattate con la somministrazione di antibiotici: quest’ultimi sono efficaci solo contro le infezioni batteriche. Le infezioni alle orecchie possono essere dolorose per i bambini: potresti notare che strofinano oppure tirano spesso l’orecchio. I più piccoli possono semplicemente piangere e sembrare irritati perché non riescono a comunicare da dove proviene il dolore; in aggiunta possono manifestare febbre e una fuoriuscita di liquido dall’orecchio.

Per aiutarli a sentirsi meglio, puoi utilizzare specifici antidolorifici da banco adatti ai bambini e... non dimenticare mai di dare loro una dose extra di coccole!

Se pensi che tuo figlio abbia un'infezione all'orecchio, portalo subito dal medico.

 

6. Malattie virali come la varicella

La varicella è un'infezione causata dal virus che presenta il medesimo nome. Nei bambini la varicella si contrae molto facilmente. Il sintomo principale dell’infezione è la comparsa di macchie rosse: quest’ultime possono diffondersi in qualsiasi parte del corpo, riempirsi di liquido e trasformarsi in vesciche. Le vesciche possono scoppiare, alcune possono apparire successivamente, mentre in altri casi si possono formare delle croste sulla loro superficie. Ulteriori sintomi includono una lieve febbre, una sensazione di stanchezza, irritabilità e prurito. Il tuo bambino dovrà stare a casa da scuola e non dovrà avere contatti con altri bambini fino a quando non sarà completamente guarito.

Rivolgiti al medico se:

  • le vesciche diventano grandi, irritate o presentano aree rosse intorno all'eruzione cutanea;
  • il bambino si ammala sempre più, è molto assonnato, ha la febbre alta e si rifiuta di bere;
  • ti senti molto preoccupato per le condizioni di tuo figlio.

7.Congiuntivite

La congiuntivite è una condizione oculare comune che colpisce spesso i bambini. Quando i bambini hanno la congiuntivite possono presentare occhi rossi o rosa, che provocano prurito: i loro occhi possono lacrimare più del solito e potresti notare delle secrezioni che si attaccano alle ciglia. La congiuntivite è causata da un'infezione virale o batterica ed è altamente contagiosa.

Se dietro la congiuntivite di tuo figlio c’è un’allergia, i suoi occhi potrebbero risultare rossi e acquosi, ma non saranno contagiosi. I bambini con congiuntivite allergica possono mostrare anche sintomi come febbre, prurito, naso che cola e starnuti.

Ecco come prevenire la congiuntivite nei bambini e come prenderti cura di tuo figlio qualora ne soffrisse:

  • incoraggialo a lavarsi spesso le mani con acqua calda e sapone;
  • lava e disinfetta spesso cuscini e asciugamani per il viso in acqua calda e detersivo;
  • cerca di convincerlo a non toccarsi gli occhi;
  • non condividere asciugamani o cuscini con lui;
  • pulisci delicatamente gli occhi con un batuffolo di cotone pulito imbevuto di acqua tiepida; fai attenzione a utilizzare un pezzo di cotone pulito per ciascun occhio e di pulire in una sola direzione, ad esempio dall'interno verso l'esterno dell'occhio (lato naso). Infine, getta il batuffolo di cotone dopo ogni pulizia.

Rivolgiti a un medico se la congiuntivite di tuo figlio non migliora dopo due giorni o se tuo figlio presenta uno dei seguenti sintomi:

  • dolore intenso;
  • problemi alla vista;
  • aumento del gonfiore e dell’arrossamento delle palpebre o della zona intorno agli occhi;
  • malessere generale e febbre;
  • comparsa di una macchia bianca persistente nella cornea, ossia la parte chiara della zona anteriore dell'occhio.